Memoria RAM, ecco perché su Chrome i consumi sono inferiori a Windows 10

Nel corso degli ultimi anni, il web è diventato uno strumento sempre più utilizzato. Anche grazie al fenomeno degli smartphone, che ha preso il sopravvento e che ormai ha portato in dote un device praticamente a ognuno di noi. Online, in effetti, ormai si può fare veramente di tutto, dal giocare ai gratta e vinci alla prenotazione di una cena a domicilio, fino ad arrivare al pagamento del mutuo della casa.

Il browser che viene maggiormente utilizzato da parte degli utenti per collegarsi al web è, senza ombra di dubbio, rappresentato da Google Chrome, su cui è arrivata anche la trascrizione automatica. Ebbene, una delle problematiche che hanno da sempre caratterizzato questo browser è indubbiamente il fatto di prevedere un quantitativo particolarmente elevato di memoria RAM, soprattutto nel momento in cui ci sono tante schede che vengono aperte in contemporanea.

Si abbassano i consumi di memoria RAM con Google Chrome

Da quando gli sviluppatori hanno terminato la realizzazione di Chrome 89 e l’hanno messo a disposizione degli utenti, ecco che Chrome ha cominciato a funzionare molto meglio rispetto al passato. Un livello di efficienza notevolmente maggiore in confronto al passato, diminuendo anche i consumi di memoria RAM.

Questo nuovo aggiornamento garantisce, quindi, che Chrome vada a occupare fino a un tetto massimo pari al 22% di RAM in meno per ciascuna scheda che vene aperta. Insomma, un risparmio di circa 100 MB per ogni scheda. Quindi, per tutti quegli utenti che erano abituati a lavorare con qualche come una ventina di schede aperte alla volta, ecco che i miglioramenti fatti da Chrome consentono di ottenere un risparmio pari addirittura a circa 2 GB in termini di memoria RAM.

Come funziona PartitionAlloc

Come ha fatto Google che ha deciso di investire altri 7 miliardi negli Usa, ha ottenere questi miglioramenti? La soluzione è rappresentata dall’uso di PartitionAlloc, che consentono di fare degli step importanti in avanti in termini di gestione delle risorse, oltre che garantire un importante contributo anche a livello delle performance.

Tra gli obiettivi a cui mira questo strumento non c’è, però, solamente quello di diminuire la fetta di memoria RAM che Chrome va ad occupare. Infatti, consente anche di rendere molto più veloce la navigazione con il browser, circa del 25% in più rispetto al passato, ma garantisce al contempo anche un grado molto maggiore di reattività, visto che le pagine web si caricano più in fretta, anche del 7%, con una riduzione complessiva dei consumi energetici.

Dal punto di vista del rendering grafico, ecco che la GPU non è così occupata com’era in passata, intorno al 10% in meno in confronto a quanto avveniva in precedenza. È chiaro che i dati e le varie informazioni che sono state condivise da parte del colosso di Mountain View sono sotto gli occhi di tutti, ma i vari tecnici della stessa azienda americana hanno voluto mettere in evidenza come le varie novità e i cambiamenti che sono stati apportati all’interno di Chrome 89 rappresentano solamente il primo passo di un progetto di ben più ampio respiro.

Google, infatti, sta lavorando in maniera molto intensa su tanti altri update che dovrebbero garantire un netto miglioramento in termini di prestazioni, ma anche a livello dei consumi delle risorse macchina. Le prime conseguenze positive si potranno ammirare già tra pochissimo tempo, visto che sono in programma diversi interventi che permetteranno di migliorare di gran lunga le prestazioni di questo browser. Non solo, visto che si cercherà anche di raggiungere l’obiettivo di incrementare il più possibile il livello di autonomia delle batterie sui notebook, riducendo al contempo pure l’impatto sulla GPU. Insomma, ci sono ben pochi dubbi: nel corso dei prossimi mesi navigare sul web con Google Chrome, anche da notebook, diventerà molto più comodo, visto l’aumento a livello di prestazioni e la riduzione dei consumi di memoria.