iPhone 16, la memoria potrebbe salire e non poco

Certo, di tempo prima che i nuovi iPhone 16 sbarcheranno sul mercato ce n’è ancora diverso, ma le prime indiscrezioni cominciano già ad affollare i siti web. A quanto pare, gli ultimi rumors si stanno concentrando sul fatto che la prossima generazione di iPhone dovrebbe poter contare su una nuova funzionalità.

Infatti, a quanto pare l’integrazione di una particolare forma di AI, messa a disposizione da Google va detto, permetterà agli iPhone 16 di garantire tante funzionalità in più rispetto al passato. Proprio per tale ragione, è chiaro che c’è l’esigenza di poter disporre di maggiore memoria RAM, ma anche di un più corposo spazio di archiviazione. In questo modo, ci sarà sufficiente spazio per poter permettere l’integrazione di funzionalità basate sull’AI.

Una novità che è stata diffusa grazie a un’indiscrezione che arriva direttamente dalla Corea del Sud, con un informatore ben conosciuto sul social network di Twitter. In questo rapporto si mette in evidenza come l’iPhone 16 di livello base potrebbe contare su una memoria RAM pari a 8 GB, ma anche 256 GB di spazio di archiviazione, in maniera tale da garantire sufficiente spazio per l’integrazione con l’AI.

Giusto per fare un minimo paragone, l’ultimo modello di iPhone lanciato sul mercato, ovvero il 15, nella sua versione base può contare su una memoria RAM pari a 6 GB, con tanto di 128 GB come spazio di archiviazione. Chiaramente, ci sono anche le versioni più potenti, ovvero quelle che offrono uno spazio di archiviazione pari a 256 GB oppure anche da 512 GB.

Lo spazio extra serve per poter garantire un lavoro aggiuntivo che viene richiesto da parte dei vari strumenti di intelligenza artificiale generativo. Il modello IA di dimensioni inferiori proposto dal colosso di Mountain View, ovvero Gemini Nano, è sufficientemente compatto per potersi adeguare a uno smartphone, nello specifico stiamo facendo riferimento ai Pixel 8 Pro e ai Samsung Galaxy S24. Tutto questo, come si può facilmente intuire, può cambiare notevolmente nel corso dei prossimi mesi, ma un gran numero di calcoli dell’AI vengono al momento scaricare sul cloud.

Se fino a questo momento la casa di Cupertino ha dimostrato più e più volte di essere fermamente orgogliosa di garantire la maggiore mole possibile di lavoro informatico su base locale, senza che si effettui alcun trasferimento di flussi dei dati tra i vari server online. Insomma, è chiaro che l’iPhone 16 potrebbe necessitare di un maggiore impegno di memoria da questo punto di vista.