Systematic introduce LOK-IT

Systematic suggerisce ai consumatori il suo LOK-IT, un secure USB Flash drive.

Eccovi un altro dispositivo di memoria in tecnologia USB Flash drive, ma solo che il prodotto di Systematic fornisce la possibilità di proteggere i dati adottando una tecnologia proprietaria.

Attualmente Systematic ha provveduto a depositare il brevetto, o meglio è in attesa del rilascio ufficiale da parte delle autorità.

Un prodotto di questo tipo è particolarmente indicato a chi ha la necessità, magari per professione, di proteggere dati governativi, informazioni sanitarie di semplici cittadini o conti bancari: insomma le informazioni sensibili che utilizziamo tutti i giorni.

La tecnologia Systematic su LOK-IT si basa su di un meccanismo hardware con il ricorso di un on-board PIN pad.

Questo PIN pad non è connesso direttamente al computer e il prodotto, LOK-IT, non è rilevato da nessun computer fino a quando non viene emesso il PIN relativo.

Systematic, per rendere più sicuro le operazioni, ha anche introdotto una chiave hardware basata sull’algoritomo AES su 256 bit.

Tutti questi accorgimenti permettono di aumentare le protezioni sul dispositivo contro gli accessi non autorizzati compiuti da persone allo scopo di impadronirsi delle informazioni sensibili.

Il LOK-IT Secure di Systematic ha la possibilità di gestire 5 o 10 key PIN pad ed è disponibile in diverse capacità di memoria: si parte da 2 GB per arrivare alla soluzione finale di 16 GB.

All’interno trovano posto i LOK-IT Secure da 4 e 8 GB.

Il periodo è sicuramente favorevole al lancio di nuovi prodotti di questo tipo. Possiamo pensare alla linea JetFlash 500 di Transcend o ai nuovi prodotti della Corsair, la linea Survivor GTR da 64 GB.

Tutti questi prodotti consentono di essere collegati al computer attraverso la classica porta USB.

Attualmente tutti i produttori, tranne qualche raro caso, supportano lo standard USB 2.0 e, ad oggi, nessuno prevede di spostare l’attenzione anche sull’ultimo ritrovato che potrebbe garantire data rate di almeno dieci volte maggiori.

A ben pensarci, esistono però ben poche motherboard che permettono di utilizzare il nuovo standard. A questo proposito pensiamo a Intel che non prevede, nell’immediato, di inserire nei suoi chipset il supporto verso la SuperSpeed.